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mercoledì 6 agosto 2025

LE LAVANDAIE

 
Ricordi in bianco e nero. Sì, quando si pensa ad un lavatoio si viene subito catapultati in un tempo passato, che sembra remoto.

Le lavandaie passavano ore chinate sui panni, strofinando con fatica per rimuovere lo sporco, le loro mani diventavano raggrinzite e provate dalla lunga esposizione all'acqua e al freddo nei lavatoi pubblici, luoghi dove le donne potevano finalmente lavorare in piedi, mantenendo una posizione più eretta, e dove le prime rivendicazioni dei diritti femminili hanno preso piede, o sulle rive dei fiumi; ciò nonostante, anche se questi luoghi non erano solo spazi per lavare i panni, ma anche punti di ritrovo dove le donne condividevano storie, pettegolezzi e canzoni; seguivano un rituale preciso, dall'ammollo alla strizzatura, con l'uso di ranno (acqua saponata con cenere) e il risciacquo nei corsi d'acqua, oltre al loro lavoro, hanno contribuito alla socialità e alla trasmissione di storie e tradizioni. 

Questa è una delle ragioni per cui i lavatoi sono luoghi storici tutelati, secondo le direttive dell’Unione Europea. La figura della lavandaia è stata oggetto di pittori, scultori, poeti e scrittori. Giovanni Pascoli, ad esempio, le ha dedicato una notissima poesia “Lavandare” e poi, chi non ha mai cantato "La bella lavanderina"?

Il mestiere delle lavandaie ha dato vita a numerosi proverbi e modi di dire, spesso legati alla loro fatica e alla loro capacità di adattamento. Un esempio è "cattiva lavandaia, mai trova la pietra giusta", che indica la tendenza a cercare scuse per non svolgere un compito. Erano associate a credenze popolari e tradizioni, come la protezione di Sant'Anna o la credenza che il primo venerdì di novilunio fosse sfortunato per il bucato, vi erano anche avvezzi alla figura quando veniva associato il loro ginocchio ad un brutto vedere o per definire una donna pettegola si usava il termine “lavandaia" si partecipava alle gioie e alle disgrazie delle une e delle altre, si cantavano canzoni, si rideva e si rifletteva sulla condizione della donna. Proprio qui sono nate le prime rivendicazioni dei diritti femminili. Il loro lavoro era spesso associato a donne sole, come madri nubili, vedove o donne senza supporto maschile. 

Con il tempo il lavoro di lavandaia iniziò ad essere un vero e proprio mestiere, nacquero ditte che scendevano in città a prendere i panni da lavare, che poi riconsegnavano puliti. Nel 1850 apparvero le prime lavatrici meccanizzate, con centrifughe a elica, rulli di gomma ai lati di enormi tinozze per strizzare velocemente la biancheria. Per la donna forse la più grande invenzione del ‘900, sicuramente fattore di emancipazione femminile che l’ha affrancata da uno dei lavori più pesanti che si possano immaginare, modificando definitivamente l'associazione che si da alla parola “lavandaia”.

Al giorno d'oggi molto spesso si associa il bucato ad una scocciatura, eppure siamo dotti di tecnologie che allora nemmeno si sognavano, a prezzi più o meno abbordabili abbiamo lavatrici di ultima generazione che fanno il lavoro che all'epoca impegnava anche oltre 12 ore in una giornata, eppure qualcosa mi dice che ci abbiamo guadagnato solo in tempo di attesa.

Viene anche da dire che oggi ci lamentiamo un po' di tutto e di tutti, in fondo non diversamente pettegole, proprio come le nostre antenate: le lavandaie.


giovedì 26 giugno 2025

SFATIAMO UN MITO

SFATIAMO UN MITO: Da che mondo è mondo tutti pensano che negoziante proprietario e possessore di P. IVA sia sinonimo di ricchezza: NO, non è così, anzi: casomai è pieno di debiti.

Al contrario di quanto si pensa la partita IVA da sola ha già un costo: i contributi IVA appunto e i contributi INPS del titolare che permettono di pagarsi la pensione; vanno ad aggiungersi gli eventuali IMU, spese condominiali ove situati in complessi appunto di condominio, acqua, luce, prodotti di consumo (nel mio caso essenze e detersivi), poi ci sono spese di internet, manutenzione, cura e pulizia, servizi aggiuntivi che prevedono altri materiali, senza contare che alcuni prezzi sono imposti dallo STATO. 

E' facile dire: COSTA CARO!

Noi non lavoriamo per la gloria ma per mantenerci.


Quello che ignorate è che un impianto di lavanderia prevede ad esempio un contratto di luce da 380 Volt e non la 220 domestica il che ha un doppio costo solo di spese basiche di concessione dell'energia anche ad uso IVA, gli impianti e le macchine subiscono guasti e necessitano di manutenzione e quando capita un guasto avete anche il coraggio di lamentarvi se la manutenzione subisce ritardi (l’idraulico si paga e non fa sconti), sono provvisti di detersivi, igienizzanti e di essenze in comodato d'uso (pensiate che siano gratuiti?), servizi aggiuntivi come palline per asciugatrice e per lavatrice, la comodità degli spazi forniti e riservatovi, un impianto di videosorveglianza che vi tutela e ci tutela che funziona con la rete Internet (ebbene sì, pago anche quelli), l'acqua che consumate, (nemmeno quella è gratuita)....

Per cui prima di additare un rincaro, pensate bene a cosa vi si offre e spendete meno tempo a dire che siamo sciacalli, piuttosto pensate a ciò che facciamo ogni giorno per voi, che non solo avete una vasta gamma di comodità ma avete anche pretese ed il coraggio di lasciare in disordine, sporcare, trattare con mancanza di rispetto le cose altrui, lasciare residui senza curarvi del prossimo, permettete ai figli di toccare ovunque o danneggiare ogni prodotto in dotazione in negozio, urtare muri, mobili o macchinari senza pensare al dolo; per non parlare di sbattere sportelli ed oblò e dei tentativi di truffa per un lavaggio gratuito...queste ed altre sono le ragioni per cui un negoziante tende a chiudere i battenti.

Quello che un negoziante richiede è solo attenzione e cura per i propri sforzi fisici ed economici, in cambio vi fornisce un servizio e no, non può permettersi di fare a meno di rincarare, come aumentano a voi aumentano a tutti le spese…

Ora confrontate pure i prezzi delle varie lavanderie e andate dove più vi è opportuno senza che sentiate il bisogno di esprimere un parere che nessuno vi ha chiesto.


venerdì 6 giugno 2025

NESSUNO E' PERFETTO

 Partiamo da questo presupposto. 

Fermatevi un attimo a pensare che ognuno di noi vive qualcosa e lo vive a modo proprio; che siano gioie o dolori ognuno affronta la propria vita diversamente.

Detto questo sta a voi decidere cosa fare in proposito, ci sono dolori e dolori, gioie e gioie; ognuno le cataloga nella propria psiche come riesce e come cresce.

Premetto che a me è mancato molto l'affetto, non l'ho mai usato come scusa per ferire il prossimo, non volevo che qualcun altro provasse il mio dolore, anzi: mi sono sempre fatta in quattro per molte persone che chiedevano in un modo o nell'altro il mio aiuto, a volte anche senza che questi mi chiedessero nulla.

Io vedo e sento gente che riversa le proprie frustrazioni sugli altri ogni giorno, vedo gente litigare per un parcheggio, per una precedenza in fila, per una stupidaggine si innesca la rabbia, gente che riversa le proprie arrabbiature sociali senza pensare che dall'altro capo dello schermo legge una persona. 

Già, perché sapete che ci sono persone dall'altra parte che leggono le vostre cattiverie e forse, dico forse, hanno dei sentimenti e si fanno mille scrupoli prima di reagire, prima di rispondere a tono.

Quando riversate la vostra rabbia su un negoziante, non sapete che questi si è ricoperto di debiti per dal fondo al servizio che vi rende, quando siete sgarbati con un cameriere non sapete che questi lo fa per mantenersi come tutti noi e non ha trovato altro che un posto che per la maggior parte dei casi è sottopagato e sfruttato e lavora 12 ore al giorno. Quando dite ad una persona che le vostre azioni sono una sua responsabilità non mentite a loro ma a voi stessi. Quando criticate qualcuno, non si evince il suo limite ma il vostro. Quando non riuscite a lasciare spazio alle persone della vostra vita rischiate di soffocarle con il vostro attaccamento. 

Ci sono tante cose che ognuno fa senza consapevolezza, ma se qualcuno vi dice di non tenere certi atteggiamenti, forse dovreste ascoltarli. Se una persona con molta più esperienza di voi vi consiglia, forse nel suo ambito può permettersi di correggervi, dovreste stare quanto meno a sentire cosa abbia da dirvi.

Non sono certo io a dover dire che ognuno combatte una propria battaglia, o come nel mio caso, molte battaglie. Ma forse voi potreste farvi un esame di coscienza e capire che dietro ogni persona si nascondono svariati sentimenti: abbiate cura di ciò che dite e di come lo dite, scegliete con cura le parole da non dire, abbiate rispetto del prossimo e dei sacrifici che fa ogni singolo giorno della propria vita.   

sabato 15 marzo 2025

LA FAMIGERATA CANDEGGINA


Facciamo un po di chiarezza in proposito:

Qual è la differenza tra candeggina e candeggina delicata?

In commercio non esiste un solo tipo di candeggina.

La candeggina delicata, a differenza della candeggina classica, contiene perossido di idrogeno.

Candeggina in lavatrice: consigli su come usarla senza rischi

La candeggina è una sostanza molto versatile: può essere impiegata sia per igienizzare le superfici, sia per sbiancare e smacchiare il bucato a mano e in lavatrice. Tuttavia, se non viene utilizzata con la dovuta attenzione, può risultare dannosa e rovinare oggetti e biancheria.

Ecco alcuni trucchi e consigli utili per utilizzare la candeggina in lavatrice senza rischi e avere capi sempre perfettamente puliti e igienizzati.

Cos'è la candeggina
La candeggina che si trova comunemente sugli scaffali dei supermercati non è altro che ipoclorito di sodio diluito (cloro). Una sostanza liquida che si riconosce per il tipico odore pungente e per il caratteristico colore giallo paglierino.

La sua caratteristica più apprezzata è l’alto potere ossidante. Una proprietà che la rende il prodotto ideale per disinfettare, smacchiare e detergere a fondo il bucato, ma ne fa anche una sostanza che deve essere maneggiata con attenzione. Essa, infatti, non solo può macchiare e, quindi, rovinare irrimediabilmente i capi colorati, ma anche indebolire la trama dei tessuti
I simboli del candeggio:

Prima di usare la candeggina in lavatrice, assicurati che i capi che stai per lavare siano adatti ad essere candeggiati.






Per averne la certezza, lo strumento su cui devi fare affidamento è la loro etichetta, che, tra i vari simboli con le indicazioni per il lavaggio, contiene anche quelli che riguardano il candeggio.

I simboli del candeggio sono 3. Li riconosci subito perché hanno forma triangolare. Ecco quali sono:

triangolo. Il triangolo indica che il capo può essere candeggiato con qualsiasi prodotto ossidante (cloro, perossido di idrogeno, acqua ossigenata);

triangolo con due linee all’interno. Indica che il capo può essere candeggiato solo con prodotti ossidanti privi di cloro (perossido di idrogeno, acqua ossigenata);

triangolo sbarrato da una X. Il triangolo sbarrato da una X significa che il capo è particolarmente delicato e non è adatto ad essere trattato con alcun tipo di candeggina, neanche quella più delicata.

A MANO


Se invece scegliamo un ammollo a mano er macchie particolarmente difficili o per un'azione di igiene profonda sul bucato: 

Lava prima in lavatrice il bucato con detergente per il bucato e acqua calda 60° o 90° a seconda del tessuto (tieni sempre in considerazione le etichette)

Metti in ammollo il bucato in una soluzione preparata con 20 ml di candeggina per ogni litro di acqua, per 30 minuti. 

Risciacqua con acqua pulita o scegli il programma di risciacquo della tua lavatrice e lascia asciugare completamente il bucato all'aria o in asciugatrice; in quest'ultima assicurandoti di aver risciacquato molto bene il bucato.



martedì 11 marzo 2025

Frangenti di casa

Come ogni donna, o uomo che sia e a seconda di quanto la si viva, in casa si forma quel frangente in cui uno o una deliberi di accatastare roba.
Che sia il cesto del "dopo sistemo" che sia la classica sedia in camera da letto, che sia il lavello della cucina o la cesta del bucato da lavare, quel frangente diventa pian piano un deposito a tempo indeterminato.
La domanda che spesso ci troviamo a porci è: Come ne usciamo da questo circolo vizioso?

Nel dimenticatoio per la fretta cadono in molti in questo tranello domestico, la sola arma che mi sento di svelarvi è di fare una check list da attuare nel giorno libero se come me siete oberati di impegni di lavoro oppure di vita quotidiana; dopo aver stilato la lista delle cose da fare durante i precedenti giorni ci mettiamo di buon animo e passiamo in rassegna tutto il dimenticato.

Un esempio di check list:

1) Dopo aver ventilato ed esposto alla luce del sole la camera per almeno un'ora, passate un disinfettante per materassi e successivamente cambiate le lenzuola almeno una volta a settimana
(alcuni batteri muoiono alla luce del sole altri a contatto con l'aria, sulle lenzuola si depositano tutte le tossine che produciamo con il sudore e tracce di epitelio e capelli che inevitabilmente esponiamo ad allergeni e gas volatili durante la giornata) 

2) Predisporre il bucato in base a tessuti e colori e organizzare i lavaggi della giornata in base al proprio spazio per la stesa dello stesso, oppure organizzare in sacchi il bucato da portare in lavanderia. 
(L'utilizzo di lavanderie self service professionali garantisce l'ottimizzazione dei tempi, non occorre stendere il bucato in casa, ma soprattutto ci fa risparmiare:  lavatrice e asciugatrice o lavasciuga hanno un bel costo, sia come macchine che in detersivi, ammorbidenti e anticalcare, interventi tecnici derivati da eventuali guasti e in bolletta per un risparmio medio di centinaia di euro)

3) Liberiamoci degli accumuli prima descritti  (cesta, lavello, sedia in camera ecc. ecc.) il segreto sta nel trovare un posto per ogni cosa così che ogni cosa sia al suo posto quando andrete a ricercarla.
Può aiutarvi categorizzare un armadio o dei cassetti in cui predisporre categorie di cose da riporre tutte in ordine per avere la possibilità di sapere dove andare a cercarli quando vi servono.
Io categorizzo in: CAVI, UTILITA', FERRI, GIOCHI, MATERIALE DA PULIZIA, CUCITO.
Un ottimo spunto dal quale si può partire.

4) Trovare del tempo per se stessi: Può sembrare banale ma se stiamo meglio facciamo del nostro meglio!
Trovatevi una zona comfort, dedicatevi alle passioni che volete coltivare, che sia passeggiare, leggere, pescare, trovarvi con gli amici o qualunque altra attività; la vita non è fatta solo di doveri!

Un altro modo in cui potete organizzare è dividendo i compiti durante i giorni della settimana:

Lunedì: spesa e pulizia frigo
Martedì: vetri, specchi e ordine generale
Mercoledì: commissioni e spolverare
Giovedì: pagamento utenze
Venerdì: cambio lenzuola e pigiama e ordine generale
Sabato: lavare o portare in lavanderia il bucato e spolverare
Domenica: pulizia generale e dei pavimenti e RIPOSO! 😄

Poi naturalmente ci sono quelle cose di ogni giorno come liberare il lavello e ripulire i ripiani in cucina e i pavimenti e naturalmente i sanitari a contatto con il corpo (evitiamo molte infezioni).

p.s. Non nascondete le cose nell'armadio o nei cassetti, loro rimarranno li ad aspettarvi come un incubo!

Vi ritroverete a sorridere quando capirete come si ottimizzano i tempi e la vostra casa sarà sempre in ordine.


mercoledì 5 marzo 2025

Categorie di clienti

 In questi mesi dall'apertura della lavanderia ho avuto modo di conoscere e riconoscere una molteplice e vasta categoria di persone osservando da remota i loro movimenti.

Stante il fatto che la formazione sia tecnica che chimica dei macchinari e dei prodotti è il minimo requisito che bisogna adempire per avere un quadro della gestione di un'impresa, seppur piccola; c'è sempre qualcuno che pretende di essere più informato di te sull'argomento.

Sebbene sia una personalità con problemi di D.O.C. ho imparato ad accettare il fatto che l'ordine non fa parte della quotidianità collettiva ma soggettiva. 

La categoria di individui che più apprezzo per azioni simbiotiche sono gli ordinati: quelle persone che rimettono le cose come le trovano e si assicurano che tutto rimanga invariato nella disposizione trovata al loro arrivo. VI AMO!

La seconda categoria sono quelle persone che dimenticano le cose: ahimè smemorati dei miei stivali, non avete nulla da temere, quella cesta dei "dimenticati" sarà sempre li per voi!

Ci sono poi quelle persone che lasciano tutto in giro, carrelli, stracci, briciole, sportelli aperti e calzini nell'oblò, per loro suggerirei (e mi capita raramente di ripeterlo a qualcuno che non sia io) un po' meno frenesia.

Le mie adorabili vecchiette che si riuniscono a "sfaccendare" e si tengono compagnia con le loro chiacchere in spensierata armonia, o quelle che scelgono la mattina presto per rilassarsi con una rivista in attesa della fine dei loro cicli di lavaggio/asciugatura avendo entrambe cura di lasciare tutto pulito ed in ordine. VI ADORO!

Ci sono i ragazzini che entrano esclusivamente a parcheggiare i loro giovani deretani in negozio a puro scopo ludico-distruttivo, a questi consiglio un oratorio o una biblioteca o meglio ancora a racimolare cartacce dal suolo cittadino come regola civile e dimostrativa; sia mai che imparino la cultura del rispetto delle proprietà altrui ed il valore del sacrificio...

Le mamme coi pargoletti: piccoli angeli allo sbaraglio sganciati in lavanderia come cani sciolti a giocare tra prodotti per il bucato e l'asciugatura. Mi soffermo su questa categoria in quanto l'allegoria infantile è genuina, incosciente dal punto di vista della loro ingenua età. Le mamme d'altro canto le comprendo: lo sono anch'io, so quanto è dura, motivo per il quale c'è in negozio una cesta in plastica che contiene alcuni giochi educativi per salvaguardare sia le loro menti in evoluzione che le mie palle (ovviamente quelle destinate all'uso per lavatrici e asciugatrici) e non di meno la tranquillità delle mamme, nella speranza che queste aiutino i figli a riporle.

Le mamme e i papà dei cani 💗una cesta di giochi anche per loro!

Ad ognuno di voi dedico attenzione e riguardo, agisco in conseguenza a quello che vedo quando siete in lavanderia e cerco di offrire ogni giorno quel qualcosa in più che vi fa tornare da me col sorriso sulle labbra.

martedì 21 gennaio 2025

VICISSITUDINI DI UNA LAVANDAIA

 Da quando ho acquistato il mio negozio di lavanderia a gettoni ne ho viste parecchie di stranezze; da chi lascia capi da buttare a chi ne dimentica, da chi si fa prendere dall'isteria e sfoga la propria frustrazione sui macchinari quando i gettoni non entrano a dovere, chi fa lunghe telefonate, chi lascia in giro stracci sui macchinari, chi si cimenta in partite a carte dimenticando il bucato, chi si ritrova e fa merenda sul tavolo, i ragazzini che fanno la guerra con le palline per la lavatrice e per l'asciugatrice e quelli che invece si rilassano con la musica che scelgo di mettere e semplicemente sceglie di rimanere al riparo nel mio negozio, chi intrattiene i propri figli inventandosi giochi con quello che metto a disposizione, chi porta con se il proprio fedele amico a quattro zampe e si tiene compagnia con quest'ultimo nell'attesa, chi prende uno dei libri che lascio da leggere, chi si abbraccia e si bacia, chi si annoia al telefono sui social media, chi invece lascia che le macchine lavorino e prende la porta tornando a lavoro concluso, il padre coi figli che intrattiene egregiamente esercitando la loro educazione, la donna di mezza età con la madre anziana e il figlio che chiacchierano e collaborano insieme.

Per quanto tutto questo sembri scontato è un pezzo di cuore a cui assisto ogni giorno, generazioni di famiglie che pur adempiendo a quelli che sono i doveri quotidiani, si ritrovano nel calore di un momento tutto per loro e questa sensazione non può che riempirmi di soddisfazione e di gratitudine, quello che pensavo fosse un azzardo dispendioso si è rivelato un focolaio di momenti di riunione e di relax.

Adoro vedere come uno spirito comunitario vi congiunga all'interno dello spazio che ho creato e adoro farne parte; mi affascina l'idea di aver dato loro un luogo dove il tempo si ferma.

Ho lavorato molto su questo progetto e sono soddisfatta di ogni particolare che ho pensato per renderlo unico. Per prima cosa ho pensato ad un colore primordiale: rosso sangue, ho dato per scontato che essendo a gettoni la lavanderia dovesse essere vintage ad ogni costo, per cui ho stampato delle foto di lavandaie intente a insaponare e lavare lenzuola in ginocchio sul naviglio, le nostre "nonne" simboleggiano quanta strada abbiamo fatto negli anni e come la tecnologia sia stata cruciale in questo passaggio di generazioni; molte delle istruzioni che man mano ho fornito nel negozio sono arrivate grazie ai vostri preziosi consigli; molti dei servizi che "regalo" sono frutto di esperienze che ho vissuto sulla mia persona,  una vasta quantità di errori che mi hanno portata fino a qui. Le essenze sono state una scoperta fatta dal mio naso in su come una sognatrice, ho immaginato quel profumo pervadere casa e me ne sono letteralmente innamorata; le palline sono state un incentivo per chi ha tanta fretta, le ceste per la biancheria sono frutto della mia esperienza di cliente, come voi, di una lavanderia scoperta per caso, così come la mancanza di un porta ombrelli, un attaccapanni; non volevo il classico ed anonimo tavolo bianco sterile, volevo arte e comodità, sacchi per scarpe e reggiseni, la carta per ogni evenienza, un cestino unico e strano, un posto dove riporre le cose perdute, una panca morbida per chi soffre la durezza di una sedia, consigli sulle pareti e profumi da ricordare, una panchina unificatrice che regalasse abbracci e baci rubati, due sedie per  guardarsi negli occhi, dei libri da respirare e musica nell'aria. 

giovedì 2 gennaio 2025

ANNO NUOVO VITA NUOVA

 Anno nuovo vita nuova. (sì, col cavolo)

Siamo nel tanto temuto anno nuovo, periodo in cui ognuno fa buoni propositi per una vita migliore, per migliorarsi, per fare progetti futuri che impegneranno l'anno; insomma, per quanto ci sforziamo non riusciamo quasi mai ad adempire.

Un po' di consigli per evitare di non raggiungere i propri obbiettivi: 

1) non alzate troppo la soglia dei vostri standard, a tutti piace imporsi degli elevati obbiettivi di vita annuali ma bisogna anche porsi dei limiti in base alle nostre capacità e ai nostri impegni.

2) gli obbiettivi devono essere fattibili, non devono essere sogni irrealizzabili.

3) va conteggiato l'impegno che ci mettete; facile porsi degli obbiettivi, un po' più difficile raggiungerli se non ci si impegna a sufficienza.

4) non strafate con la mole di impegni prefissando un numero esagerato di cose da fare.

5) gli obbiettivi sono solo vostri, non scaricateli su altri.


Fate spazio alle cose inutili di tanto in tanto, prendetevi quell'ora tutta per voi, coccolatevi di vizi e virtù se non volete cadere in una noiosa routine.

Stirate con la musica, sparecchiate ballando, pulite casa usando la scopa come una chitarra, date fiato alla vostra voce quando pulite la doccia, mettete a mollo i piedi e prendetevi quelle benedette pause, concedetevi un cioccolatino, un dolce, un salatino.

Fate di voi stessi una nuova versione, la migliore che potete, state lontani dagli eccessi e date anche a voi stessi la giusta importanza, i piatti si possono lavare dopo, ai panni ci pensa la lavatrice, ai figli ci può pensare l'altro genitore, i nonni, la baby sitter o la vicina per quell'ora. 

Aiutate anche solo ascoltando chi si trova in difficoltà, date voce a chi è più debole, introverso, impaurito.

Siate nuovi.

giovedì 22 agosto 2024

IMBIANCARE CASA

Sappiamo che è estremamente noioso, lungo e laborioso; ma soprattutto: DOPO BISOGNA RIPULIRE!

Partiamo da un presupposto: il lavoro maggiore è senza dubbio "impacchettare casa" per evitare di dover fare doppio lavoro successivamente.

Bisogna ricordarsi di coprire gli stipiti delle porte con nastro di carta, proteggere la porta o rimuoverla direttamente, coprire gli zoccolini (a meno che non si intende cambiarli), coprire i lampadari, svuotare i mobili e spostarli al centro della stanza, coprirli con telo e plastica, coprire il pavimento, organizzare pennelli e rulli/rullini per il lavoro; insomma un gran da fare e tanto stress...

A di la del lavoro, il colore: bisogna saper scegliere il tono giusto anche in base all'arredo di casa, la presenza di brillantini o sabbia nel colore e la tecnica che si vuole adottare.

Se abbiamo dei mobili chiari troppo contrasto rischia di fare un pugno in un occhio, il mobile wengé si sposa bene con il colore sabbia o glicine, il marrone va scelto con cautela e lasciando sempre uno spazio dal soffitto per evitare la dissonanza, il soffitto in netto contrasto con le pareti rimpicciolisce o ingrandisce la stanza, le pareti laterali di un colore e le frontali di un altro danno profondità alla stanza solo se il soffitto viene fatto dello stesso colore, insomma: bisogna saperci fare! 

L'imbianchino può sbagliare, ma se si sceglie un professionista "quotato" da ottime recensioni può essere un ottimo investimento. 

Quando si richiedono lavori particolari bisogna tenere a mente il portafogli...oggigiorno per imbiancare  possono volerci anche più di mille euro, ma la mano esperta può determinare la duratura del lavoro e risultare un progetto ben riuscito per risparmiarsi a lungo la "rinfrescata". Brutte notizie per i fumatori a domicilio: la nicotina si deposita sui muri e richiede più frequenza, un consiglio: scegliere toni caldi ed evitare il bianco brillante, piuttosto una tonalità di bianco più vintage.

Veniamo al dopo pittura, i piccoli lavori di pulizia dei residui che abbiamo eventualmente lasciato: esistono in commercio degli ottimi pulitori dedicati proprio ai posteri del lavoro di tinteggiatura, procurateveli direttamente in fase di acquisto del colore scelto in modo tale da non doversi arrovellare dopo con sessioni ripetitive di tentativi con diversi prodotti che possono danneggiare piastrelle e legno.

Detto questo piccolo vademecum pre-imbiancatura: BUON LAVORO!

giovedì 4 luglio 2024

Un passaggio importante

Non mi sono mai considerata importante per niente e per nessuno, mi sono sempre sottovalutata e di gran lunga data per scontata nonostante io abbia coltivato nel tempo numerose capacità. Poiché è così che mi sono sempre sentita dire per metà della mia vita eccomi qui a 44 anni, senza molte soddisfazioni personali o riconoscimenti alle spalle; sono arrivata alla conclusione che se voglio ottenere qualcosa devo farlo da sola. 
Ebbene ho cercato per mesi un posto perfetto per aprire una lavanderia a gettoni e renderla vintage, dopo vari agenti immobiliari incontro lei: quella perfetta! Il tipo di persona che vorresti accanto quando fai un passo simile, mi è piaciuta subito: energica, organizzata, non troppo sensibile, caratterizzata senza dubbio da una forza e una tenacia che la rendono davvero accattivante, riuscirebbe a vendere una roulotte a un miliardario solo per il gusto di averla!
Sono riuscita ad assorbire molto di queste sue qualità che hanno reso la compravendita un'autentica passeggiata!
Anche se a tratti per la mole di impegni costituitosi nell'arco del tempo di acquisto mi sono catapultata in un piccolo vortice di autocommiserazione e a volte cominciavo a girare come una trottola per casa organizzando cambiamenti di design (che è il mio indirizzo universitario) nel quale ho fatto molti acquisti (a volte compulsivi) per rendere questa casa incompleta una parvenza di luogo abitativo...e poi mi sono resa conto di una seconda questione: cercavo di riempire un vuoto, il mio...ora non devo fare altro che capire da cosa deriva o sarò io ad andare alla deriva. 

Dato che ho sempre riempito questo vuoto inconsapevole con ogni sorta di argomentazione utile per riordino, pulizia e metodi per smacchiare il bucato o creando intrugli dentro gli spruzzini (trovo adorabile questo nome, anche se probabilmente non è corretto) vuoti dei prodotti del sito dove compro le mie essenze per il bucato. Ora avrò la possibilità, una volta concluso tutto il percorso antecedente l'apertura del negozio, di portare quanto ho raccolto in questi anni di frustrazione nelle menti delle persone che porteranno la loro biancheria nella mia lavanderia; spero solo con tutto il cuore che non mi vedano come la vecchia lavandaia ma come la bella lavanderina.